Come tentare di far uccidere un bambino da un cane buonissimo

Non fermatevi davanti all'apparente irriverenza del titolo di questo articolo del 2013 di Valeria Rossi. Leggete, ma innanzitutto guardate il video!
VALERIA ROSSI –
Che io sappia non ci sono (
ancora) riusciti, questi genitori: non solo a farlo uccidere, ma neppure a farlo mordere. Verrebbe da dire “peccato”, se non fosse che il bimbo, povera stella, è innocente esattamente come il cane.
Di cosa sto parlando?
Di questo video:


https://youtu.be/f9rnK49QxJI



Quello che succede al cane è spiegato molto dettagliatamente dalle didascalie (anche chi non sapesse l’inglese, comunque, non credo fatichi a vedere tutti i segnali prima di calma e poi di stress che manda il povero rott). Quello che NON succede al bambino è un miracolo. Mi verrebbe da dire che è la prova che Dio esiste… ma in realtà, no: se esistesse davvero avrebbe fatto in modo che il cane si scrollasse di dosso il bambino e si mangiasse entrambi i genitori. Quello che manca al video è un commento al comportamento dei genitori, che gradirei esprimere con leggiadra eleganza, per esempio così:

IMBECILLI – DEFICIENTI – DEMENTI – RINTRONATI – CRETINI – EBETI
IDIOTI – COGLIONI!

E potete andare avanti ad libitum, se vi vengono in mente altri insulti: tanto li meriterebbero tutti. Ma la cosa peggiore è che, purtroppo, di video simili su Youtube se ne trovano a valangate. Forse non fino a questi punti, ma molti ci picchiano vicino. Anzi, non è neppure questa la cosa peggiore, in verità: il vero dramma sono gli “ahahah!”, i cuoricini, i “fantastico!” che si leggono nei commenti al posto dei sacrosanti vaffanculi che andrebbero indirizzati alle famiglie. Poi questi sono i cani che inspiegabilmente, ogni tanto, danno una pinzata di pura esasperazione al bambino di turno,  ovviamente lo mandano all’ospedale con la faccia scatafasciata (perché una pinzatina di rottweiler – o di cane dalla mole equivalente – è più che sufficiente per fare danni enormi) e vengono soppressi perché impazziti, perché non avevano mai fatto così prima, perché chissà quale misterioso motivo ha fatto scattare la loro aggressività. Questi sono i genitori che dopo gli incidenti piangono disperati e che dicono che non riescono a spiegarsi cosa sia successo, che il bambino al cane non ha fatto nulla: perché, per loro, quello che si vede nel video è “nulla”. E’ tutto normale. Il giorno in cui il cane si rompe – sempre sacrosantamente – le palle e si libera di questa tortura a dentate, loro cascano dalle nuvole e spiegano al giornalista di turno che il cane è improvvisamente impazzito. E davvero non sanno perché: davvero non se lo spiegano. Personalmente non mi spiego, invece, come faccia un qualsiasi cane a subire un simile trattamento senza reagire. Siamo circondati da cani santi & martiri e non ce ne rendiamo neppure conto.

Non so perché sto scrivendo queste cose su “Ti presento il cane”: mi auguro davvero che tutti i miei lettori siano perfettamente consci che questi genitori sono da prendere per il coppino e mandare dritti in ospedale psichiatrico.
Però forse non fa male ripetere per la millemillesima volta che
I CANI NON SONO GIOCATTOLI, che non si comprano per divertire i bambini, che anche il più santo dei cani (e il rottweiler del video è palesemente un santo) ha un punto di rottura e che quando quel punto viene raggiunto il bambino rischia di fare una brutta fine, specialmente quando il cane è grande: non perché i cani grandi siano più cattivi, ma perché – proprio come la nonna di Cappuccetto Rosso – hanno bocca grande e denti grandi.
Anche quando succedono tragedie legate alla deficienza totale dei genitori arriva “il cacciatore”, sotto forma di veterinario, ad uccidere il povero “lupo” innocente, sempre come in Cappuccetto Rosso: peccato che però dalla sua pancia non fuoriesca mai un bambino tutto intero, come la nonna della favola.
I bambini, sempre se sono ancora vivi, pagano per tutta la vita l’ignoranza e l’imbecillità di genitori come questi, rimanendo sfregiati o dovendo passare anni ed anni a farsi gradualmente ricostruire la faccia dai chirurghi plastici.
Poi, certo, si parlerà di “cane impazzito” che per pura sfiga ha dato i numeri proprio in quel momento lì: ma ci possono credere giusto i giornalisti affamati di splatter.
I cinofili sanno che la verità, nove volte su dieci, è ben altra.